porto offshore - LUIGI CAMMAROTA

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Già pubblicato ed apprezzato in campo internazionale, brevettato nei suoi elementi innovativi ed in fase molto avanzata,
il mio progetto necessita di adeguati finanziamenti per essere realizzato.

L'INSEAN
Istituto di Ricerca del CNR, specializzato nell’ingegneria navale con competenze riconosciute in tutto il mondo, ha già manifestato interesse alla certificazione del progetto effettuando nei suoi impianti sperimentali tutte le necessarie verifiche sulle dinamiche strutturali e sulle interazioni mare/struttura.

La FINCANTIERI - leader mondiale della cantieristica navale - giudicandolo innovativo si é dichiarata pronta alla realizzazione del progetto nel momento in cui venisse finanziato.




il PORTO OFFSHORE

Com'è noto, i porti sono destinati alla protezione e al ricovero delle barche. Per la realizzazione di un porto deve essere effettuata una ricerca approfondita del sito in cui costruirlo, da selezionare non solo sulla base di una posizione strategica obbligata dalle linee di comunicazione terrestri, marittime e aeree, ma soprattutto sulla base della conformazione fisica della costa e delle prevalenti locali condizioni meteorologiche e marine.

La costruzione di un porto presuppone quindi una serie di studi preparatori che tengano conto, tra l'altro, di meteorologia, onde, maree, topografia, morfologia, sismicità, correnti marine, oltre ai problemi legati all'impatto ambientale. La possibilità di svincolare la costruzione di un porto da una posizione geografica obbligatoria è quindi di vitale importanza per tutti i vantaggi logistici, commerciali, economici e ambientali che ciò può comportare.

Alla luce di quanto sopra, l'attuale porto galleggiante è pensato e progettato specificamente per consentirne l'installazione in un gran numero di siti, indipendentemente dalle condizioni della costa, ed in particolare in quei paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo dove difetta l'offerta di ormeggi rispetto alla richiesta. Il porto offshore è ancorato al fondo del mare ed è in grado di superare i noti problemi legati alla selezione del sito, in modo da trovarsi non al confine tra terra e mare, ma semplicemente "sul mare". È in grado di resistere alla forza delle onde e di compensare le escursioni di marea fluttuandovi passivamente sopra, mantenendo sempre invariato il bordo libero di banchina e così annullando lo spiacevole effetto - tipico in quello tradizionale - della ritmica variazione quotidiana del livello dell'acqua all'interno del porto. Ciò è consentito dal particolare sistema di ancoraggio che è anche in grado di trasformare in elettricità l'energia meccanica trasmessa alla struttura dalle maree, utilizzandola quindi nella piattaforma. La piena autosufficienza energetica di questo porto è ulteriormente garantita dalle due turbine eoliche installate sulla cima delle derive, le due eliche per immagazzinare le correnti marine installate tra le porzioni sottomarine delle derive, i 20.000 mq. di pannelli solari installati sulla copertura dello scafo e dell'isola centrale. I vantaggi ambientali offerti da questa struttura sono innumerevoli rispetto ad un porto tradizionale.

Questo porto è una piattaforma galleggiante a forma di anello, con un'isola centrale all'interno, dotata di un sistema di ancoraggio impiantato in modo sicuro sul fondale marino.

L'ingresso del porto è ottenuto in corrispondenza di un'interruzione realizzata nel corpo dell'anello, la cui continuità strutturale è comunque assicurata nella sua parte sommersa.

L'attributo principale di questo porto è la capacità di orientare la sua entrata; su entrambi i lati di questa sono infatti disposte un paio di derive molto grandi. Le derive hanno sia una porzione fuori dall'acqua che una immersa : queste, pressate rispettivamente dal vento e dalle correnti marine, lavorano la prima come il timone di un aereo e la seconda come il timone di una barca, provocando la rotazione del porto intorno al suo asse fin quando l'entrata lentamente si disporrà in modo automatico sottovento e manterrà questa angolazione fin quando persisteranno le stesse condizioni meteo-marine.

Ciò avviene automaticamente, anche se lentamente, ma può anche essere accelerato in caso di virate improvvise di vento o onde molto forti, con l'assistenza di apposite eliche e timoni.

Ciò consente di superare i limiti dei porti tradizionali, dove forti correnti marine, vento forte e/o mare grosso possono occasionalmente causarne una inaccessibilità prolungata.

La piattaforma galleggiante è interamente carenata sulla superficie esterna, in modo da creare una barriera contro le onde. Essa - come quella di un aereo - è sagomata in modo da ridurre la resistenza aerodinamica (pressione del vento) ed allo stesso tempo aumentare la resistenza alle onde. Il lato interno della piattaforma racchiude una porzione di mare perfettamente calmo, una marina protetta e dotata di ogni servizio alle barche. Nell'isola centrale si trovano l'ufficio del porto (la cupola in alto) e un hotel a più piani con camere con vista subacquea, distribuite radialmente attorno ad una piscina d’acqua di mare coperta.

Naturalmente il porto deve fornire un collegamento valido con la terraferma e su questa un'adeguata rete stradale per i necessari continui traffici sia di merci che di persone.

Per soddisfare questa esigenza, sono previste una o più navette che collegano il porto, secondo una frequenza correlata al traffico marittimo locale, con strutture appropriate che costituiscono il nodo terrestre di interscambio.
La piattaforma è dotata anche di un piano di atterraggio per elicotteri.

Ma in questo progetto è previsto anche un altro modo per collegare il porto alla terraferma: attraverso un pontone fisso progettato in modo tale da consentire ugualmente la rotazione dell'anello, qualora occorresse.
Tale diverso e più diretto collegamento del porto con la terraferma è studiato per distanze minori da questa, ottenibili in presenza di acque poco profonde; in questo caso qualsiasi collegamento con la terraferma sarà facilitato in ogni condizione meteorologica e ciò comporterà molti vantaggi nella gestione del porto.
Sono previste tre diverse posizioni del porto per "attraccare" al pontone in corrispondenza di altrettante passerelle, ruotando di 120 gradi fino ad ottenere l'orientamento ottimale del suo ingresso al ridosso da mare mosso, venti molto forti o tempeste incombenti.


C'è una domanda crescente di nuovi porti che rispettino il paesaggio costiero e l’ambiente : la realizzazione del "porto offshore" può innescare un processo di industrializzazione per una nuova tipologia di cantieristica portuale, oltre che un ulteriore sviluppo del cantiere nautico tradizionale, costituendo un volano per un settore ricco di potenzialità.






 
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